mercoledì

Quando la chimica (non) aiuta

Il bicarbonato di ammonio, meglio noto come ammoniaca per dolci, puzza a morte. Te ne accorgi subito, mentre apri la bustina accuratamente sigillata e doppiamente rivestita che lo custodisce.

Il bello però viene dopo: se apri lo sportello del forno durante la cottura, vieni investito da una nube tossica -ho il sospetto che un po' tossica lo sia davvero- che ti lascia le narici dolorosamente in fiamme per diverso tempo.

Ed io quello sportello l'ho aperto oggi ripetute volte.
Sì,  perché ho pensato bene di fare delle infornate a tempi sfalsati (non fatelo, soprattutto se nel frattempo avete intenzione di leggere un blog su internet che vi "acchiappa" e vi fa dimenticare di controllare orologio e cottura) oltre che preparare tonnellate di biscotti diversi e tutti da testare perché al primo tentativo....

Penso di aver drasticamente ridotto la mia sensibilità olfattiva, spero almeno in via temporanea, forse non me ne rendo conto ma ho anche la mente obnubilata dai vapori chimici inalati, ma ciò nonostante sto godendo l'intenso e svenevolissimo profumo di biscotti che dalla cucina pervade tutta la casa.
Perché il bicarbonato di ammonio avrà pure un terribile odore, ma nei biscotti è fantastico.

Provare per credere.

crostatine al cacao ripiene di crema al cioccolato

Una ricetta 100% cacao e cioccolato. Dalla pasta frolla alla crema, finendo con i trucioli di cioccolato fondente della decorazione. Ci sono giorni in cui del cioccolato non se ne può fare a meno, altri in cui invece non ne vogliamo (o possiamo) nemmeno sentir parlare. 
Bene, se siete in uno di quelli... scegliete un altro post, altrimenti continuate pure a leggere!


venerdì

Brioches con gocce di cioccolato a lievitazione naturale

Ancora una ricetta con il lievito madre...
l'ho detto, sono totalmente presa dalla smania della panificazione. Sarà che andiamo sempre di corsa e spesso perdiamo di vista quanto sia riposante mettersi in sintonia con i ritmi lenti della natura e dare alle cose il giusto tempo per maturare.
Lavorare questi impasti così soffici e fragranti mi da un senso di benessere e tranquillità. Mi piace pensare che, trascorso un giorno intero, la mia brioche sarà lì bella, pronta, soffice e profumata di farina, miele, cioccolato. Niente di artificiale, niente che sia stato fatto di fretta. E' curativo, provate e fatemi sapere.

domenica

salame di cioccolato... che sembra vero!

Dubito che abbia bisogno di presentazioni... Si tratta del mitico salame di cioccolato realizzato con biscotti tritati, uova, cacao e poco più. Un dolce velocissimo da preparare e che piace davvero a tutti!!Inoltre, è sempre una buona soluzione per riciclare dei biscotti secchi avanzati, il che non guasta ;-)
Lo consiglio anche per una scampagnata primaverile perchè basta portarlo già affettato, volendo potete mettere un foglietto di carta forno intorno ad ogni porzione e portarlo con voi in una scatolina, così sarà semplice distribuirlo e mangiarlo anche durante la classica gita fuori porta del 25 Aprile e del 1 Maggio. Io ho adoperato proprio una scatolina del salame ed ho rivestito la superficie esterna con zucchero velo e spago alimentare per simulare perfettamente l'aspetto di un salame vero..

  Ecco la ricetta:

venerdì

pasta frolla al cacao

Ingredienti:

280 gr. di farina 00 debole
150 gr. di burro freddo
140 gr. di zucchero extra-fino
25 gr. di cacao amaro
1 uovo
la punta di un cucchiaino (4gr.) di ammoniaca per dolci

Preparazione:
L'accortezza principale che si deve avere nel preparare la pasta frolla è di non scaldare l'impasto. Per questa ragione TUTTI GLI INGREDIENTI FRESCHI DEVONO ESSERE FREDDI DI FRIGORIFERO e la lavorazione deve essere VELOCE con POCHISSIMA MANIPOLAZIONE.
Per questa ragione il mio consiglio è di impastare nel robot (se siete abili e veloci potete anche farlo a mano, usando solo la punta delle dita e nel minor tempo possibile)
Tutti gli ingredienti della pasta frolla vanno inseriti contemporaneamente nel recipiente del robot ed azionando l'apparecchio ad una velocità medio- bassa per non scaldare troppo l'impasto. In un minuto circa dovreste ottenere delle grosse briciole che, rapidamente, continuando la lavorazione si addenseranno in un unico panetto compatto. Se ciò non dovesse accadere, potete aggiungere all'impasto in lavorazione un paio di cucchiai d'acqua ben fredda.
Estraete la palla di pasta frolla dal robot e mettetela a riposare in frigo per mezz'ora avvolta nella pellicola.
[consiglio::  Se la trovate piuttosto appiccicosa, non aggiungete farina altrimenti la indurirete eccessivamente, probabilmente si è solo scaldata troppo. Lasciatela riposare in frigo e diventerà più compatta e lavorabile]

Riprendete l'impasto dal frigo e stendetelo a circa mezzo centimetro di spessore, foderando così uno stampo da crostata già ben imburrato. Tagliate via l'impasto in eccesso e riutilizzatelo per ricavarne le strisce decorative oppure qualche ottimo frollino ;-)

Bucherellate il fondo dell'impasto con i rebbi di una forchetta e proseguite la lavorazione come previsto dalla ricetta.

Per una crostata di frutta fresca, potete cuocere la sola base in forno coperta da un foglio di carta forno riempito di fagioli secchi (per non far gonfiare l'impasto) per una crostata ripiena, stenderete la farcitura e decorerete la superficie con strisce o decori ritagliati dall'impasto eccedente.


martedì

crostata alle pesche (senza crema e senza gelatina)

Questa ricetta è frutto di una delle mie creazioni estemporanee.Un po' come la crostata alla crema di ciobar, o la mattonella di pandoro e mele e le tante altre disseminate qua e là tra i miei post.
Il punto di partenza questa volta era un barattolo di pesche in sciroppo, comprato già da un po' e che rischiava di arrivare a scadenza prima che mi ricordassi nuovamente della sua esistenza solitaria in fondo ad un ripiano della dispensa...
Quando il raptus culinario mi coglie, ci metto un attimo. Il tempo di infilare tutti gli ingredienti della pasta frolla nella planetaria, affettare le pesche, mettere insieme il tutto e... voilà. Il dolce è pronto. Facile, rapido, direi quasi "indolore".
E per essere stato inventato di sana pianta, mi permetto di dire che è sfacciatamente buono! ;-)